Osservazioni 2011 e 2010
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20 novembre 2011 - Festa dell'albero
23 ottobre - Biodiversamente 2011
Oggi giornata dedicata alla biodiversità. Banchetto e presenze delle grandi occasioni....
Quest’anno si è proceduto a un primo diradamento delle piante che erano state messe a dimora a una distanza di 1,5 metri. Sembra che quelle rimaste ne abbiano già tratto beneficio. Si teme però che nel sottobosco possano proliferare i rovi.
Nel bosco nuovo lo strato di humus è ancora minimo ed è per questo forse che i fiori selvatici vivono solo nel bosco vecchio.
16 ottobre 2011
L’ondata di freddo che da una settimana ha chiuso l'estate non da ancora segni evidenti.
Le chiome delle robinie sono schiarite... La vite del Canadà è rosso acceso, dove prende più sole: un po' sulla via Caloggio, molto oltre l'oasi.
Oggi nemmeno una zanzara. È questo forse l’effetto più evidente del freddo.
Verso il Nirone camina un coleottero ( Carabus coriaceus ), grande almeno 3 cm, che si lascia fotografare buono buono (foto a sinistra).
25 settembre 2011
Arrivando dalla via Caloggio il canale scolmatore si presenta secco (foto qui a sinistra). Forse la campagna non ha più bisogno di acqua. Presso il ponticello scorre ancora un po’ di acqua.All’inizio dell’oasi, sulla sinistra della via, una grande farnia verde scuro svetta sul resto delle vegetazione.
...
Oggi, essendo una giornata di lavoro, è possibile visitare la parte normalmente chiusa dell'oasi...
Sulla riva domina un bella popolazione di Poligono pepe d’acqua ( Persicaria hidropiper ), abbastanza diffusa nell’oasi e nelle zone umide locali (foto destra) .
10 luglio 2011
Oggi scarse novità all'oasi. Giornata calda e afosa con molte zanzare piccole. Verso la fine della mattinata il cielo si è annuvolato. L'oasi è molto verdeggiante, il sole alto crea forti contrasti di luci. L'oasi è frequentata da sportivi, ciclisti con bambini e comitive in cerca di refrigerio.Sul sentiero 1 subito a destra verso il canale, una robinia di almeno una decina di metri è morta. Più avanti verso la radura un pado di un paio di metri altrettanto.
Varie bacche cominciano a colorarsi, quelle del sambuco , del viburno , della lantana e della berretta del prete . I prugnoli hanno i frutti già scuri. Alcune more sono già mature. Le corniole sono rosse ma ancora asperrime. Per essere gradevoli devono diventare viola.
Da qualche tempo sto osservando il sottobosco che a livello del prato è estremamente variabile e senza una apparente ragione logica. Una volta o l'altra voglio prendere degli appunti e fare foto. A zone ben distinte il sottobosco è coperto di edera, di rovi, di erba secca, di erbetta bassa verde tenero, di erba più alta, di pervinche… davvero strano.
Il prato umido (sentiero 4) è ricco di fiori di vari colori. Troppi per mettermi a classificarli. Mi colpisce invece un fiorellino poco appariscente che ritrovo in varie zone, a cominciare dal sentiero 1. É una Brunella (probabilmente Prunella vulgaris ).
Quanto a libellule sembra che la stagione sia al culmine. Nella radura solo le solite Platicnemis pennipes . Però sul sentiero 1 volava una grossa Aesnide , subito scomparsa. Un'altra nello stagnetto anche questa apparsa per poco. Sul
sentiero 2 del Nirone molte Calopteryx splendens che vedrò anche in altre zone dell'oasi. Nel prato umido altre libellule, probabilmente Orthetrum e finalmente un Sympetrum pedemontanum , forse neosfarfallato. Anche di questi ne vedrò un
altro paio, ma senza ricavare foto decenti. All'ex orto qualche Orthetrum fotografato male oltre ai soliti abbondanti inquilini fissi. Nel prato volteggiavano un altro paio di Aesnide . Inutile cercare di fotografarle.
Sulla strada del ritorno una bella famigliola di anatre sguazza nel canale secondario.
12 giugno 2011
Piogge abbondanti per tutta la settimana e forse ha anche grandine, ma oggi il cielo è nuvoloso e finalmente non piove. Ogni tanto il sole occhieggia, ma poi difetta per buone foto.
Il canale secondario è stracolmo di acqua e il terreno è allagato in vari punti. Servono gli stivali. Sulle foglie non si vedono danni da grandine evidenti. Nel canale secondario una tartaruga scura di 15 cm si nasconde sul fondo (già intravista il 29 maggio, di certo esotica) e sulla riva un’oca domestica con i pulcini. Al ritorno anche una coppia di germani, questi selvatici e particolarmente grandi.
Alcuni sportivi corrono nel perimetro dell’oasi. Lo fanno per evitare il nuovo rimboschimento, che ha il sentiero completamente inondato.
La vegetazione è rigogliosa. Padi e ciliegi hanno i primi frutti maturi. Le ciliegie sono asprigne e le more del gelso ottime. Le susine sono ancora immangiabili. I gelsi della radura hanno perso quasi tutti i frutti, ma non quelli del prato, che pure ben visibili nessuno coglie. Altri frutti come sambuchi , lantane , viburni , biancospini , sanguinelle , cornioli , ecc sono verdi. Robinie e ginestre hanno sviluppato i loro baccelli.
Nella radura nessun Sympetrum . Le Clopterix prendono il sole vicino allo stagnetto.
Sul tronco del pado morto una ../../specie di fungo nero lucido. Il castagno non sembra soffrire per le galle. Galle rosse, in parte annerite, sono solo su alcuni olmi , non su tutti.
I sambuchi sono piuttosto diffusi, i salici meno ma anche i pioppi non sono così rari.
Nel nuovo rimboschimento svolazzano le Calopterix (vedi foto). All’ex orto le Platycnemis pennipes si alzano a sciami ad ogni passo, ma non si fanno avvicinare.
Il prato a est, presso la siepe di spino cervino è allagato. Sul sentiero del ritorno il pero corvino, si fa fotografare male per la luce troppo scarsa. Supera i 3 metri che vengono dati come altezza massima da molti testi. Chissà se è della ../../specie nostrana (Almalenchir ovalis) o di qualche altra.
29 maggio 2011
L'oasi, provenendo dalla via Caloggio si presenta bene. Bestie grosse come un pugno (rospi femmina o tartarughe?) scappavano nuotando sott'acqua nel canale secondario, pieno di acqua fino all'orlo.Lo stagno è pieno di anfibi. I gelsi sono carichi di more mature. Sono nere, ma di gelso nero o bianco? Non basta il colore dei frutti per distinguere le due ../../specie. Hanno il picciolo (gelso bianco?) e se sono dolci anche quando non sono completamente mature dovrebbero essere proprio di gelso bianco. Chissà.
Morto uno dei due bei padi più vecchi e dotati di cartello in fondo al sentiero lungo il Nirone, svoltati a sinistra nel bosco vecchio. Presso la grande farnia , a destra del sentiero nel bosco vecchio, crescono parecchi ciliegi tardivi e anche a sinistra del sentiero verso l'altra farnia. Per eliminarli occorrono dei forbicioni, anche se alcuni hanno radici molto superficiali e quindi estirpabili.
Sono morti diversi alberelli nella zona del prato umido fuori dall'oasi, alcuni appena piantati, altri più grandicelli, forse per la siccità e la calura di questo maggio?
I pini silvestri lì sono 13. Lo scorso anno erano 14, ma alcuni erano stati privati delle radici dalle arvicole. Il conto non torna.
Sono sono stati eseguiti diversi sfalci: bel lavoro.
Mi aspettavo di vedere più libellule, almeno di alcune ../../specie. Nessuna Libellula depressa , nessun Sympetrum pedemontanum , che di solito abbonda nella radura, nessuna Anax imperator e simili che di solito scorrazza nel prato. Forse la pioggia abbondante di ieri le ha tramortite. Molte Calopterix splendens , ../../specie nell'ex orto, come al solito, ed un bell' Orthetrum coerulescens maschio (identificato grazie a FNM - vedi foto). Molte anche le solite Platycnemis pennipes .
13 febbraio 2011 |
Il Caloggio è sotto la pioggerellina, giunta dopo giorni di siccità e di temperatura sopra la media stagionale. Nel canale secondario del Villoresi è tornata l’acqua e anche il Nirone è bello pieno. Le piante non danno molti segni di ripresa. Forse la pioggia darà nei prossimi giorni lo spunto necessario, almeno se la temperatura non riscenderà. Il salicone con le sue fioriture si fa notare (foto a destra). É lungo la Via Caloggio e nel nuovo rimboschimento, appena oltre l’oasi. Dovrebbe essere anche nel prato umido della parte chiusa dell’oasi, cresciuti spontaneamente lo scorso anno.Il corniolo dovrebbe essere la prima pianta a fiorire assieme al salice. Per ora ha solo delle piccole gemme e la fioritura non sembra imminente. Altre piante hanno gemme sviluppate, altre ancora sembrano ancora nella fase di riposo. Curioso il biancospino (foto a sinistra ) appena a sinistra del ponticello: porta ancora delle bacche rosse e ha delle nuove gemme rosseggianti.I noccioli , ma non tutti, mostrano infiorescenze pendule e dai tronchi e dai rami emettono gemme rosseggianti, piccole ma ben visibili. I prugnoli che precedono la radura, sotto i fili dell’alta tensione, hanno i boccioli pronti ad aprirsi. Lo stagnetto è stato ripulito e risistemato. La sorpresa più bella è data dalle prime fioriture del campanellino invernale (foto a destra). |
2010