Osservazioni |
| Osservazioni dell'anno 2012 | |
Oggi, approfittando di una insperata tregua del maltempo, rapida volata al Caloggio.
Il bosco vecchio (sentiero 3)Il grande pado, oltre la curva all’inizio del bosco vecchio, la scorsa primavera era morta una pianta gemella, ha le foglie con delle piccole escrescenze. La stessa cosa non si nota su altri padi. |
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Le escrescenze sulle foglie del Pado sono galle provocate dall'acaro Phytoptus padi (segnalazione di Maurizio M.). Vedi qui | ||
Osservo altri
frassini
nei
pressi. Sono decisamente più giovani dei precedenti. Hanno il tronco
esile e la corteccia molto liscia. Ormai sono rimaste poche gemme sui
lati di alcuni rami. Sembrano molto scure. Fotografo anche le foglie.
Le foglioline sono larghe e la dentellatura è irregolare, ma non
fittissima. Questi dettagli fanno propendere per il Fraxinus excelsior
. L’identificazione è poi confermata..
Il castagno piccolo ha delle galle. Il piccolo olmo , sorvegliato speciale e mascotte di questo s, sorvegliato speciale e mascotte di questo sito, raggiunto con una breve deviazione sul sentiero 6, sta bene. |
Rilevazione delle coordinate geografiche [Geotag 1?] presso un pado con robusto tutore al centro della zona.
Una strana ragnatela avvolge un rametto di evonimo (fotro a destra). Dentro ci sono dei bruchi apparentemente imprigionati. Non si vede alcun ragno. Ragnatela o bozzolo?
Risposta di Maurizio M.: Sono bruchi di
Yponomeuta cagnagella
. Non sono imprigionati da un ragno ma producono loro la ragnatela per difendersi dai predatori.
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Grosse ragnatele su arbusti ai margini delle strade
"Tignola o Ragna dell’Evonimo, Yponomeuta cagnagella (Hübner) , è una farfalla notturna le cui forme giovanili (larve o bruchi) hanno comportamento gregario e si nutrono di foglie di numerose piante arboree ed arbustive che vivono nel bosco o ai margini di campi coltivati. I bruchi di questa specie sono di colore giallo con due evidenti file parallele di punti neri sul dorso. Le piante attaccate si presentano con i rametti avvolti in fitte tele sericee simili a ragnatele al cui interno si trovano le larve in alimentazione. In alcuni casi si può arrivare alla defogliazione dell’intera pianta. Gli attacchi di questo lepidottero sono spesso limitati a singole piante o nuclei e la sua presenza non richiede di norma specifici interventi di controllo. Altre specie affini attaccano le piante da frutto. Gli attacchi di questa Iponomeuta, i cui bruchi non sono pericolosi per l’uomo e gli animali domestici o selvatici, non vanno confusi con le infestazioni di Processionaria della quercia, i cui nidi ben più compatti e di colorazione mimetica si rinvengono solo su fusti e grossi rami di querce caducifoglie come il cerro e la roverella."
Da: Leonardo Marianelli, Lorenzo Marziali, Pio Federico Roversi
CRA – Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura Istituto Sperimentale per la Zoologia Agraria – Firenze |
Sono mature delle specie di
ciliegie
(?), viste per la prima volta sul sentiero 7, poco prima del ponticello e prima della
frangola
con il cartello.
La specie non è identificata e potrebbe essere alloctona e nemmeno selvatica, ma è bellissima. Sicuramente si tratta di una rosacea, forse una verietà di ciliegio. |
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I fiori della stessa pianta fotografati in primavera |