Osservazioni   x

| Osservazioni dell'anno 2012 |

28 ottobre 2012: le stagioni si accavallano 

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Un caldo ottobre ha fatto rifiorire la fusaggine come in una seconda primavera. É autunno e sulla stessa pianta maturano, come di regola, le
bacche, ma le foglie sono bagnate di pioggia e fa freddo: un anticipo dell'inverno?  Oggi all'oasi si scorgono i segni di tutte e quattro le stagioni 

 

 

Fine dell'ora legale e brusco cambiamento del clima

Oggi le lancette dell’orologio tornano al loro posto e così viene buio un’ora prima. Dalla notte è arrivata una perturbazione che ha fatto scendere la temperatura di 10°C. Dai 14°C di ieri siamo passati a 4°C. In Valtellina nevica. Un cielo rigorosamente grigio lascia cadere pioggerellina a intermittenza.

Eppure la vegetazione non ha affatto l'aspetto autunnale e tanto meno invernale. Solo qua e la si notano foglie colorate o cadute a terra. Quelle secche, di colore scuro, sono ancira quelle bruciate dal caldo e dalla siccità eccezionali della scorsa estate. 

Nel frattempo le piogge e la temperatura discreta di settembre e ottobre, fino a ieri, hanno fatto rinverdire non poche chiome. Il verde intenso è ancora il colore dominante oggi. Alcune specie, nelle zone più luminose, hanno addirittura ributtato qualche fiore, seppure stentato.   

Di certo, con il freddo ormai decisamente arrivato, non tarderanno segni più chiari dell’autunno.

 

 

Lungo la via Caloggio

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Nella Via Verdi proseguono i lavori per realizzare una pista ciclabile (foto a sinistra) e sull’altro lato il marciapiedi di accesso alla Via Caloggio e quindi all’Oasi: 

applauso!

Nel canale secondario c'è poca acqua. Il Villoresi è in asciutta.

La siepe di carpini sulla sinistra (foto a destra)ha solo qualche foglia schiarita e meno ancora giallastra o marroncino. 


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La via Caloggio è ancora quasi tutta verde. Forse è morta un’altra ginestra , la prima (foto a destra). 

A destra dei tralci di vite del Canadà e di vite inselvatichita presentano le uniche foglie colorate. Avvolgono uno dei te salici (foto a destra)

noccioli sono leggermente schiariti (foto a destra).

Qualche bacca tardiva sui rovi e sulle fitolacche (foto sotto)

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I viburni conserveranno le bacche probabilmente per tutto l'inverno (foto a destra)


I sambuchi sono da tempo con poche foglie.  


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Dietro una robinia sbuca il ciliegi o serotino che andrà eliminato (nelle foto a destra: rametto con foglie e pianta intera )

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Verso la radura e lo stagnetto (sentiero 1)

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Tutto appare ben verde, salvo il grande sambuco della radura coperto di vite del Canadà rosseggiante.

Osservo lungo il sentiero dei padi e degli aceri campestri di 50 cm e oltre che hanno forse superato il primo anno di vita. 

Spesso i semi degli alberi germogliano, ma poi le piantine non superano il primo anno di vita per mancanza di luce o di condizioni propizie.

Alcuni padi con le foglie secche hanno rimesso qualche foglia.

Dietro il ciavardelo un paio di peri con tronco prima liscio poi rugoso a placche, rami spinescenti e foglie piccole e rotondeggianti con picciolo lungo. Si direbbero proprio peri selvatici .

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Lungo il Nirone (sentiero 2)

xLa maggior parte delle piante si è ripresa sebbene bel bosco nuovo ci siano indubbiamente carpini (foto a sinistra) e farnie che sono andate perse.  x


Il nocciolo ha gli amenti un pochino allungati e molte gemme (foto sopra a destra).

Sulla destra del sentiero, accanto al grande salice bianco che si è schiantato quest'estate, ancora pieno di foglie, sono stati effettuati dei diradamenti nello strato erbaceo.

Il terreno è pieno di foglie rosse del vite del Canadà che scorrono anche sull'acqua del Nirone (foto a destra)

Il piccolo pungitopo , seminascosto, sta bene.

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Lungo il sentiero bacche di biancospino (foto a sinstra) e di viburno (foto a destra)

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Il bosco vecchio (sentiero 3)

Dopo la svolta del sentiero nel bosco vecchio forse sono due i grandi carpini completamente persi. Gli altri hanno rimesso qualche foglia qua e là.

A destra, verso il Nirone, stata fatta una grande pulizia. 

Sulla riva forse un acero negundo raggiunge il metro. Ha le foglie chiare e per questo si nota (foto a destra).

Noto nello strato erbaceo a sinistra un passaggio dall’erbetta, all' edera, a un tappeto di pervinche. Oltre il sentiero i rovi arrivano a mezzo metro. Strano.

Il castagno piccolo e il vecchio biancospino sembrano in buone condizioni.

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Solita deviazione verso l’albero mascotte, un olmo , che conserva poche foglie fin dall’estate, ma sembra reggere (foto a destra).

 

 

Il prato umido (sentiero 4)

A sinistra l’unica pianta completamente ed evidentemente secca è un viburno.

A destra, svoltando verso il Nirone tutte le piante stanno benissimo. Anche qui è stata fatta pulizia.  Noto presso la riva uno slargo contornato da una fila di padi forse di un paio di anni. 

I meli selvatici hanno ancora appesa qualche melina.

 

Tornando sul sentiero principale noto che le sanguinelle hanno segni di fioritura. Il rametto però è rosso come avviene solitamente nella stagione fredda (foto a destra).


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Le berrette del prete o fusaggini hanno le prime bacche che stanno per giungere  a piena maturazione (foto a destra).

Sulle fusaggini si  affiancano foglie e bacche rosse a fiorellini bianchi. Alcune però hanno solo foglie.

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Una farnia semisecca ributta con prepotenza delle grandi foglie (foto a destra).

A fianco forse un cerro (seconda foto a destra).


Proseguendo oltre vedo sulla riva bassa del Nirone una zona ben pulita, pronta per prossime piantumazioni (foto sotto). 

Lì c’è un bellissimo gelso con ancora tutte le foglie e un tronco leggermente rosato e rugosissimo (foto sotto a destra).

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L'ex orto (sentiero 5)

xA nord dell’ex orto sono stati tagliati rovi ed erbe e tutte le nuove piante, prima seminascoste, appaiono ora in buona condizione (foto a sinistra).  x
Tra i vari alberelli, un salice , forse salice bianco (confermare), svetta verso i 4 o 5 metri (foto a destra della foglie e della pianta)

Nel cavo del grande ciliegio il nido di calabroni ha terminato il suo compito ed è rimasto senza i suoi abitanti  .
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Oltre il Nirone noto per la prima volta di un paio di ciliegi tardivi molto sviluppati (foto a sinistra).

Nell’ex orto, fra i molti padi, un gelso sembra spuntato da solo. Alto meno di un metro ha larghi rami con grandi foglie verdissime (foto sotto). 

Una strana erba rampicante (da identificare) avvolge il tronco de un pado (foto a destra).

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Il prato (sentiero 6)

Tutto qui appare verde, salvo le bacche della rosa canina, molte ed arancioni. Il noce sta benissimo.

 

 

 

 

 

Ritorno al ponticello (sentiero 7)

Osservo perplesso il presunto pero corvino che probabilmente non è tale, forse è un pero selvatico con le foglie piuttosto allungate e grandicelle.

Scambio un paio di chiacchiere con un frequentatore della zona. Visti altri gruppi di temerari sportivi che corrono sotto la pioggia e un paio di cicloamatori.

Rientro anticipatamente. 

 

Fine