Osservazioni
Carpe al Cavo Porro
Oggi giro dell'oasi e della zona delle risorgive. É finalmente una giornata estiva dopo una lunga stagione all'insegna del tempo incerto.
Ci accolgono molte farfalle e libellule.
Al Cavo Porro ci si chiede chi abbia strappato le foglie degli Iris . Lì se la spassano delle grosse carpe . Hanno passato l'inverno in poca acqua e sotto una spessa coltre di ghiaccio. Sono ora decisamente ben pasciute.
Oltre il Cavo Litta, in quella che dovrebbe essere una radura del cosiddetto "bosco dei bambini", piantato appunta da dei bambini anni fa, sono cresciute molti aceri negundi (alberi alloctoni sulla lista nera della Regione Lombardia) che richiederanno parecchio lavoro per l'eliminazione.
In compenso sono cresciute una grande varietà di erbe spontanee, di cui non siamo esperti, che attirano una infinità di insetti e particolarmente farfalle. Insomma si è formato spontaneamente e senza alcuna fatica un meraviglioso giardino delle farfalle .
Oggi dedichiamo particolare attenzione ai legni morti che sono lasciati in loco per aumentare la biodiversità, stimolati in questo da una discussioni sorta in Forum Natura Mediterraneo http://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=210513.
Una
Amata fegea
ci accoglie subito all'arrivo
Nella siepe di
Carpini
una
Calopteryx splendens
. Giornata calda e libellule in abbondanza.
Sul canale secondario queste
Ortensie
ci ricordano che fino al 1993 c'erano degli orti. Sopravvivono clandestinamente da 20 anni!
Una
Platycnemis pennipes
femmina si scalda al sole sulle ginestre.
La
Ginestra di Spagna
ha i frutti ancora immaturi
La
Ginestra dei carbonai
li ha già scuri
Sul Cavo Porro sembra che qualcuno si sia divertito a strappare tutte le foglie di
Iris pseudacorus
. Sarà stato qualche animale. Ma chi?
Il taglio alla base della foglie
Le carpe viste dalla riva alta del Cavo Porro.
Se ne stanno a gruppi.
Sempre loro.
Un paio di
Ornielli
crescono nella zona.
La foglia fa pensare ad una
Acero riccio
, nato spontaneamente. se l'identificazione sarà confermata, sarà una nuova specie
per il caloggio. Da dove sarà arrivata?
Oggi si pone particolare attenzione al
legno morto
. Al Caloggio ci sono almeno 4 fra
tronchi e rami adagiati al terreno e lasciati appositamente per incrementare la
biodiversità
.
Ci sono poi alberi morti ancora eretti e alberi cavi. Sull'importanza del legno morto nei boschi
se ne discute qui in FNM
http://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=210513
e si è svolto un convegno. Gli atti si trovano sul sito dell Forestale
qui
La
parte apicale di un tronco di pioppo, lo stesso che sopra, è quasi
completamente decomposta. L'albero era stato piantato nel 1978
e si è schiantato al suolo all'incirca nel 2003 quando aveva circa 25 anni.
Sulla scarpata dell'ex invaso c'è questo
Pero selvatico
. Lì vicino c'è
anche un pero domestico cresciuto spontaneamente.
Un
Tiglio nostrano
Tilia platiphyllum
.
I fiori gialli a sinistra sono di
Iperico
Una
Cavolaia
.
Sempre lei ma in zone c'erano anche
Cedronelle
e altre specie (almeno 5).
Altra vista della zona
Idem
Questa pianta attira le farfalle meglio della tanto decantata
Buddleja
.
Fiori rossi da determinare. Le erbe non sono la nostra specialità
Sulla strada del ritorno osserviamo i fiori dello
Scotano
Idem
Una
Platycnemis pennipes
su una farnia del sentiero 2
Questo insetto che assomiglia a uno zanzarone è sulla bacheca all'ingresso dell'oasi.
Presso lo stagnetto un
Carpino
è morto.
Le due
Farnie
vicina che lo scorso anno avevano sofferto molto, sembra che si siano riprese.
Sul sentiero 2 pende un ramo di
Pallon di maggio
carico di bacche.
Nel bosco nuovo la prima erba nemorale che si sta insediando è il
Sigillo di Salomone
.
Nella foto anche una nuova piantina di
Acero di monte
Nel bosco vecchio un tronco di quercia giace a terra da circa 25 anni.
Dettaglio del tronco sopra che come si vede non è ancora decomposto
Nella parte apicale la decomposizione è più avanzata
Nell'estate 2012 si è aggiunto all'elenco dei legni morti un grosso ramo di farnia.
Il
castagno
più grande del bosco vecchio soffre per il cinipide, ma sembra che
la chioma si sia ripresa.
L'
ontano
mascotte dell'oasi cresce lentamente perché all'ombra di molte robinie.
Comunque si è ben ripreso dopo aver sofferto per il caldo la scorasa estate.
Il ceppo di un pioppo il cui tronco giace a cavallo del Nirone da una decina di anni.
Una farfalla nell'ansa del prato umido del sentiero 4
Sul sentiero 7 il
Pyrus pyraster
(
pero selvatico
di specie incerta) porta piccoli frutti
Sulla siepe di carpini della Via Caloggio, la Vanessa non vuole aprire le ali.
Sul sentiero 3, nel bosco vecchio un'altra
Amata fegea
(farfalla non molto comune)
L'
Amata fegea
si lascia fotografare anche di fianco
Un
Pado
lungo il sentiero 1 è morto sena apparente ragione.
Sembra che i padi abbiano vita breve.
Fine