SCHEDA SINTETICA

Altezza: 20 m

Portamento: xxx

Longevità: xxx anni

 

FOTO

 

Foglia Foglia

 

x Albero

 

x 
Corteccia

 

a
Fiore

 

a
Frutto

 

 

Scheda botanica tipo corretta il 23 luglio 2012

Celtis autralis

Bagolaro

Note

Nei pressi del Caloggio c'è un bagolaro di qualche decina d'anni, almeno preesitente all'oasi, e pochi altri piccolissimi, nati spontaneamente.
Il bagolaro non risulta nella cheklist del Gariboldi per il Parco delle Groane. É un albero mediterraneo che però cresce, magari solo sporadicamente, anche nel resto dell'Italia. A nostro avviso non si può definire alloctono, anche se certamente non è caratteristico del Parco delle Groane.

Da osservare e documentare

  • xxx
  • fiore
  • frutto
  • ciclo vegetativo
  • ...

Tassonomia e denominazioni

Classe: Dicotyledones Ordine: Urticales Famiglia: Ulmaceae Genere: Celtis Specie: Celtis australis

 

Nomi alternativi : curiosamente il Bagolara ha molti nomi italiani: Spaccasassi, il più noto, oltre a Romiglia, Perlaro, Albero dei rosari ed altri ancora. 

Etimologia: Il termine Celtis ha origine greca, attribuito ad albero ignoto è stato riutilizzato da Linneo. Il termine bagolaro per alcuni deriva da bagola che significa manico o bastone in quanto veniva usato per bastoni, manici di frusta e canne da pesca, per altri significa bacca. Il termine spaccasassi fa riferimento alla capacità di insediarsi in terreni rocciosi. 

apDescrizione

Portamento: albero o alberello, ma a volte anche arbusto. Se albero di aspetto regolare, con fusto alto e dritto, allargato e scanalato alla base, numerosi rami robusti e ascendenti e rametti sottili, ricurvi e flessibili. La chioma è  ampia ed espansa a cupola rotondeggiante, densa ma leggera. Alto 15 - 20 (25) m, a volte arbusto.

Crescita e durata: cresce abbastanza rapidamente e vive fino a 300 (500) anni. In boschi misti resta spesso un alberello. In condizioni favorevoli assume invece un aspetto maestoso.  

 

Corteccia: liscia e di color grigio chiaro, simile a quella del faggio, negli esemplari più vecchi leggermente fessurata. 

 

Gemme: alterne sono collocate su un unico piano e coperte da una leggera peluria. 

 

Foglie: decidue, alterne, con picciolo breve sono sorrette da rametti sottili, brunastri, pubescenti e con lenicelle bianncastre. . La forma lanceolata, leggermente asimmetrica, si assottiglia verso la punta.  La punta può essere ricurva. Lunghe sino a 15 cm. Di colore verde scuro e rugose sopra, chiare e grigiastre con pelosità sotto . La nervatura è penninervia con tre nervature  alla base ed altre secondarie che si diramano a reticolo. Il margine mostra una dentatura doppia e denti alternati con regolarità grandi e piccoli.  

 

Fiori : insignificanti appaiono da (marzo) aprile a maggio nel periodo della fogliazione. Solitari o in piccoli gruppi sono di colore giallo verdastro. Sono normalmente ermafroditi ma sulla stessa pianta ce ne sono anche maschili. 

 

Frutti : bacche (drupe) carnose di 1 cm di diametro, su piccioli lunghi e flessuosi, simili a piccole ciliege, dapprima bianche, poi rossastre e infine nero - violacee. Matura in autunno. Il nocciolo è molto rugoso. 

 

Identificazione

Riconoscimento : la forma delle foglie abbastanza unica e soprattutto la presenza delle bacche aiuta al riconoscimento.  

 

Specie simili : Celtis occidentalis (Bagolaro occidentale) di origine nord americana si distingue per la corteccia profondamente solcata e per le foglie seghettate solo parzialmente, lisce e lucede su entrambe le pagine. Coltivato per viali e talora naturalizzato. 
Il Celtis ateniensis (Tornabene) è presente solo in Sicilia

 

Distribuzione

Origine: Bacino del Mediterraneo ed Asia occidentale

 

Habitat: Molto riustico e frugale, cresce anche in suoli poveri e pietrosi. Si adatta ad ogni esposizione anche se preferisce quella soleggiata. Ama i terreni calcarei ed asciutti. Le radici robuste gli permettono di insediarsi fra le rocce e nelle città fra l'asfalto e il cemento. Resiste alla siccità. Non tollera geli troppo intensi e prolungati.
É particolarmente adatto per alberature urbane, per la sua chioma ombrosa, per la resistenza all'inquinamento e alle malattie e per l'adattabilità ai suoli più inospitali e per la longevità. Impiegato anche per rimboschimenti, specialmente su suoli poveri e sassosi. In tal caso viene generalmente governato a ceduo.  

 

Presenza

 

Tipo corologico: Spontaneo nel Sud Europa, sud delle Alpi, coltivato anche nel Centro Europa. Nel sud e sulle coste degli USA e in Australia è considerato più o meno invasivo.

 

Utilizzi

Commestibilità: i frutti sarebbero eduli (verificare), ma dotati di scarsa polpa. 

 

Impieghi del legno : legno bianco e grigiastro flessibile, di grande durata, un tempo particolarmente apprezzato per manici di frusta. Usarto per manici, attrezzi agricoli e lavori al tornio e anche per mobili (?). Dalla corteccia e dalle radici si ricvava una colorante giallo. 

 

Interesse medicinale

 

Interesse ecologico: le bacche dolciastre sono appetite dagli uccelli e dagli scoiattoli (?). Molto resistente alle malattie tuttavia è attaccabile da una virosi che fa ingiallire le foglie e le rende variegate.

 

 

Ciclo vegetativo stagionale

Le foglie e i fiori appaiono contemporaneamente, in genere in aprile -  maggio

Osservazioni al Caloggio

  Ge1 Ge2 Fe1 Fe2 Ma1 Ma2 Ap1 Ap2 Ma1 Ma2 Gi1 Gi2 Lu1 Lu2 Ag1 Ag2 Se1 Se2 Ot1 Ot2 No1 No2 Di1 Di2
Foglie                        
Fiori                    
Frutti                    
Riga vuota
Fiori *

* Secondo indicazioni bibliografiche.

 

 

Immagini

x
L'unico baglaro adulto al Caloggio cresce presso un ponticello in mattoni

 

x
Lo stesso esemplare visto dal basso

 

x
La corteccia è liscia e grigio chiara

 

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Alcuni rari bagolari sono cresciuti spontaneamente nei dintorni del cavo Porro.
Non si esclude che ce ne siano altri. 

 

Foglia
Foglia

 

x
Foglia vista dal lato inferiore

 

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15 - 348.000 - x

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