Ruscus aculeatus, Pungitopo

Ruscus aculeatus

Pungitopo

Note

Pianta molto particolare, per caratteristiche botaniche, usi tradizionali, significati simbolici e per proprietà terapeutiche. É nella lista rosse delle specie a rischio della Lombardia. Pochi gli esemplari al Caloggio probabilmente di origine da coltivazioni. Vegeta bene e ci sono segni di riproduzione spontanea.

Da osservare e documentare :

foglie vere
false foglie
fiore maschile e femminile
diffusione
ciclo vegetativo
...

Tassonomia e denominazioni

Classe: Monocotyledones Ordine: Liliales Famiglia: Liliaceae Genere: Ruscus Specie: Ruscus aculeatus

Nomi alternativi: Rusco pungitopo, Ruscolo

Etimologia: Il nome Ruscus deriva forse dal sapore molto aspro delle bacche, aculeatus dal fatto che le finte foglie terminano con un aculeo spinoso, pungitopo dall'impiego di cui sotto.

Descrizione

Portamento: piccolo arbusto cespuglioso sempreverde con fusti eretti e chioma irregolare alto da 50 a 90 cm

Crescita e durata: cresce molto lentamente nei primi anni di vita, fino a che forma consistenti radici rizomatose.

Corteccia: i piccoli fusti sono verdi e scanalati

Gemme:

Foglie: le foglie vere sono insignificanti e seccano molto presto. Quelle che si presentano come foglie sono in realtà dei rametti modificati (cladodi), di color verde scuro, lunghi 2 - 3 cm a forma appuntita che terminano con una spina.

Fiori: i fiori piccoli (pochi mm) e verdastri nascono al centro della pagina delle false foglie e sono unisessuali su piante diverse (dioiche - verificare).

Frutti: bacche rosse di circa 1 cm. Contengono uno o due semi.

Identificazione

Riconoscimento: inconfondibile

Specie simili: Ruscus hypoglossum (Ruscolo maggiore) che cresce in Lombardia ma non nel PRG e tanto meno al Caloggio.

Distribuzione

Origine:

Habitat: la pianta è molto rustica e, resitente al freddo, si adatta a molte situazioni. Preferisce zone ombreggiate o semiombreggiate.

Presenza:

in Lombardia: pianta mediterranea è presente in quasi tutte le regioni italiane compresa la Lombardia dove cresce fino a 600 m di quota
nel Parco delle Groane: non è citato nella checklist del Gariboldi tuttavia è presente in altri parchi della zona, come ad esempio il Parco della Brughiera Briantea (specialmente ad Inverigo). Nel Parco ell'Adda Sud ci sono popolazioni significative. La specie è considerata tipica dei boschi padani recentemente scomparsi, fra cui il bosco della Merlata che interessava proprio Bollate (fonte: Natura in Lombardia - LA VEGETAZIONE - testi di Emilio Pesce Egidio Tagliabue - 1977)
al Caloggio: alcuni esemplari probabilmente originati da coltivazioni a sopo decorativo. Potrebbero essere considerati una reintroduzione. L'ultima foto in basso dimostra che c'è la possibilità di una diffusione autonoma.
Lo scorso anno è stato rinvenuto un esemplare anche nella porzione del Fontanile cavo Porro, a sud della via Verdi. Dovrebbe essere spontaneo. Il terreno dei fontanili, essendo originato dallo scavo del fontanile stesso, ossia con sabbia e ghiaia, è particolarmente adatto alla vegetazione del pungitopo.

Tipo corologico:

Protezione

La specie era protetta in Lombardia dalla LR 33 ma non dalla LR 10/08 [verificare]. É protetta nelle provincie di Como, Bergamo e Cremona.
É inserita nella lista rossa dell flora a rischio in Lombardia. Vedi: http://www-3.unipv.it/det/homepage/progetto.htm
É inserita nella Direttiva Habitat (Dir. 92/43/CEE Habitat all. V)

Per la direttiva habitat vedi: http://europa.eu/legislation_summaries/environment/nature_and_biodiversity/l28076_it.htm
Per l'allegato V vedi http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:32006L0105:IT:NOT)

Per il Parco Regionale delle Groane dovrebbe trattarsi, a nostro avviso, di una specie Rara.

Utilizzi

La pianta veniva utilizzata un tempo per impedire ai topi di avvicinarsi alle derrate alimentari, sia avvolgendo con fascette secche i formaggi che ad esempio le gambe dei tavoli su sui cui erano riposti i cibi. Da questo impiego deriva il nome di pungitopo.
La pianta è considerata tradizionalmente propiziatoria e per questo utilizzata per decorazioni in prossimità del capodanno.
La radice, assieme ad altre serviva ad aromatizzare aperitivi.

Commestibilità:

Impieghi del legno:

Interesse medicinale: la pianta avrebbe interesse medicinale ed anche cosmetiche

Interesse ecologico: non risulta soggetta a parassiti e malattie specifiche

Ciclo vegetativo stagionale

A fine marzo aprile compaiono i cosiddetti turioni (germogli dai rizomi) che si allungano in primavera. In estate si fomano le false foglie (verificare).

Osservazioni al Caloggio

	Ge1	Ge2	Fe1	Fe2	Ma1	Ma2	Ap1	Ap2	Ma1	Ma2	Gi1	Gi2	Lu1	Lu2	Ag1	Ag2	Se1	Se2	Ot1	Ot2	No1	No2	Di1	Di2
Foglie
Fiori
Frutti
Rica vuota
Fiori *

* Secondo indicazioni bibliografiche

Immagini

Cespuglio di pungitopo presso la riva del Nirone

idem

Rametti con bacche

Idem

Bacca

Un pungitopo nato spontaneamente al Caloggio non distante dal cespuglio precedente ( gennaio 2012)

La stessa piantina ad inizio giugno 2012

Un altro cespuglio in fondo alla via Caloggio, presso una derivazione del secondario.
Le parti secche forse sono segno di sofferenza per la siccità estiva (fine luglio 2012).
Notare anche le numerose ragantele