Osservazioni   x

4 aprile 2013

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Sentiero 2 lungo il Nirone, guardando verso il ponticello, fiancheggiato in questi giorni dai cornioli in fiore.  

 

 

Breve introduzione

Oggi si perlustra un possibile percorso di visita che attraversa la zona delle risorgive, segue il canale scolmatore, ex polveriera, canale secondario fino alla derivazione del terziario per Expo 2015 e ritorno all'oasi del sentiero delle 7 cascate. 

Le immagini e buona parte delle osservazioni si limitano al tratto sud del sentiero delle 7 cascate - oasi

Durante la camminata, Maurizio spiega come verrà allargato il Canale scolmatore delle piene di Nord Est (in pratica del Seveso). Sarà ridisegnata la sezione e saranno alzati tutti i manufatti che lo attraversano per aumentare la portata. Un ponte sarà spostato per dare maggiore continuità al sentiero delle 7 cascate. 

Presso l'imboccatura del Terziario Garbagnate 3 mostra come verranno allargati i canali che porteranno l'acqua del Villoresi alla zona dell'Expo 2015.

Ricorda poi che nel dopoguerra, dalle case dell'attuale via Verdi, che allora era un viottolo di campagna, si vedeva il Castellazzo senza alcun albero di mezzo. Tutti gli alberi  della zona erano stati tagliati, salvo quelli del parco della Villa Arconati,  per ricavarne legna per il riscaldamento delle case. Ancora oggi, verso il Castellazzo, si trovano delle buche (sarebbe interessante allegare foto) dovute all'estrazione delle radici di pini silvestri, utilizzate anche queste come legna da ardere.  

Prima della guerra, la zona dell'oasi del Caloggio, dove ora c'è il bosco vecchio, era un boschetto utilizzati dai cacciatori a scopo venatorio e chiamato per quelto "il riservino". Gli alberi che attualmente lo popolano sono stati piantati tutti nel dopoguerra (le due farnie ne sono una testiomonianza - ma nella pagina sulle farnie risulta che le due del bosco vecchio sono del 1930 ???) se non addirittura dopo la nascita dell'oasi. Tuttavia la caratteristica di essere sempre stato un bosco si riscontra nella qualità del del terreno, molto più fertile e diverso da quello del bosco nuovo e del prato a nord dell'oasi. Anche il sottobosco e le erbe evidenziano questa differenza (da verificare meglio).   

La cascina Caloggio non era affatto tale, ma un posto di guardia delle ex polveriera (deposito di esplosivi) di una fabbrica che in tempo di guerra produceva munizioni belliche e in tempo di pace cartucce per la caccia. La fabbrica si trovava a Baranzate e si chiamava Leon Beaux (sul sito di Baranzate si trovano delle foto]. Le munizioni venivano trasportate con un camion fin dove giungeva la strada asfaltata. Il tratto successivo avveniva con un carretto trainato da un cavallo. A volte i ragazzini salivano sul carretto e si facevano trasportare accanto al materiale esplosivo. A quanto pare allora non ci preoccupava molto del pericolo.   

 

Lungo il sentiero delle 7 cascate

Seguono foto di una serie di grandi alberi di cui due morti, Si tratta di pioppi neri o ibridi piantati intorno al 1950 e che quindi contano attualmente [2013] oltre 60 anni, segnando il paesaggio (vedi foto sotto). Allora erano stati piantati a scopo produttivo, progetto successivamente abbandonato.

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Partendo da nord il primo pioppo con tanti di tronco cavo 1

 

 Nella foto sotto sono indicati i grandi pioppi che si incontrano lungo il sentiero delle  7 cascate che segue il corso del Nirone.

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Il secondo pioppo, seppure continui ad ergersi è morto da tempo:  2

 

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Segue un tronco addossato alla riva del Nirone: 3 

 

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Maurizio mostra un orniello a due visitatrici

 

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Un altro pioppo:  5

Quest'anno ha perso un grande ramo. Qui spesso si appollaia un airone cenerino. Durante la camminata sono stati avvistati due aironi. Chissà se un giorno decideranno di nidificare.

Al momento è segnalata una garzaia (rifugio collettivo degli aironi che hanno alcune abitudini gregarie) nel Parco dell'Ospedale di Garbagnate che si trova in linea d'aria a pochissimi km. .    

 

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Avvicinandosi all'oasi si nota che alcuni alberelli,  di recente impianto, non sono affatto morti come si temeva.

Fra questi sembrano tutti in ripresa gli evonimi. La piccola lumachina in foto è appunto su un evonimo.

 

 

Sentiero 4: il prato umido e dintorni

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Un pado ho delle infiorescenze in bocciolo

 

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Il picchio ha sforacchiato un vecchio tronco di pioppo da pochissimo tempo.  Sotto il tronco che da anni giace a cavalcioni del Nirone: 6 

 

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Nell'ansa del Nirone si raccolgono alcune conchigliette. Si tratta di una specie esotica che proviene presumibilmente alle acque del laghetto della Serenella di Garbagnate che a sua volta è alimentato dal Villoresi. Le conchiglie sono arrivate probabilmente assieme ai pesci importati per ripopolamento.  

 

 

Sentiero 6: Il prato della panchina    

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Un bel corniolo sul lato ovest del prato, in questa stagione facilmente individuabile. 

 

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Sullo stessa lato del prato il noce (forse l'unico esemplare presente all'oasi) cresce rapidamente. Supera ormai di gran lunga l'altezza dell'uomo.

 

Uno dei primi fiori del prugnolo

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Nel bosco vecchio: sentiero 3


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x Nel bosco vecchio si notano dei fiori sull'agrifoglio (foto in alto a sinistra) e sul tasso (in alto a destra).

Tassi e agrifogli sono stati piantati qui intorno al 1995 per creare delle macchie sempreverdi che dessero  rifugio agli uccelli durante l'inerno in sostituzione dei cespugli di lauroceraso.

Il lauroceraso è stato eliminato,  essendo una specie alloctona, anche se nell'oasi o al suo margine rimangono ancora alcuni rari cespugli.

Il tasso come è noto è una pianta velenosa in tutte le sue parti eccetto che nella parte carnosa del frutto.







Verso il lato sud del bosco vecchio un paio di  carpini adulti, fra i meglio sviluppati, sono sicuramente morti. Il fenomeno si è verificato la scorsa estate. Non è la prima volta cha i carpini, arrivati ad avere un tronco di una quindicina di cm, deperiscono e muoiono senza apparente ragione.

Si  dice che farnie e carpini, che un tempo costituivano l'associzione vegetale tipica della pianura, siano sofferenti. La moria della farnie è stata sicuramente studiata, per esempio nel Parco del Ticino, seppure senza conclusioni univoche. Per le sofferenze dei carpini abbiamo notizie più vaghe.

Il tronco del carpino in foto mostra evidenti tracce di insetti (coleotteri?) che hanno scavato gallerie sotto la corteccia. 

 

 

Sentiero 1 verso lo stagnetto

 

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All'imbocco della deviazione del sentiero 1 verso lo stagnetto una acero ha la corteccia sforacchiata da un picchio (foto sopra a sinistra).

Durante la perlustrazione si sono sentiti i canti del picchio, simili a delle risate, i tamburellii e se ne è visto uno svolazzare con il tipico andamento a balzelloni.  

Nello stagnetto diverse ovature di rana rossa. Si sorgevano i primi movimenti dei girini, ancora piccolissimi (foto sopra a destra). Nei giorni scorsi è stato avvistato anche un tritone crestato. Era da molto tempo che non se ne vedevano più: una bella notizia per la biodiversità del Caloggio. Nei giorni scorsi è stata avvistata anche una raganella, fatto abbastanza insolito nell'oasi. Anni fa comunque una raganella era stata fotografata nella zona delle risorgive. 

  

 

Conclusione

La giornata, seppure grigia, ha consentito questo giro di perlustrazione. Ieri c'era stato il sole dopo molti giorni di maltempo. Da domani si prevede il ritorno della pioggia. La primavera continua ad essere in grande ritardo.

Per quanto riguarda il collaudo del percorso si è notato che la visita della parte fuori dall'oasi è possibile in tempi contenuti solo limitando le spiegazioni. 

Fine