Osservazioni   x

Osservazioni 2010 e 2011 |

Domenica 25 settembre 2011

Pesaura 
Un ragno attende la preda su un Poligono pepe d'acqua ( Persicaria hidropiper ):
si tratta probabilmente di una Pesaura sp.

 

Via Caloggio

a b

Arrivando dalla via Caloggio si nota il canale scolmatore secco (foto qui a destra). Forse la campagna non ha più bisogno di acqua. Presso il ponticello scorre ancora un po’ di acqua.

All’inizio dell’oasi, sulla sinistra della via, una grande farnia verde scuro svetta sul resto delle vegetazione (foto a destra). 

c

A destra sulla riva del canale un gruppo di ingrassaporci ( Hipochoeris radicata ) è fiorito (foto qui a sinistra).

Più avanti noto per la prima volta, dietro il tronco di una robinia che la nasconde in parte, una bella pianta di pochi metri con foglie ovali, verdi e regolari da identificare.


 

x

La parte chiusa dell'oasi

Oggi è una giornata di lavoro e la parte sinistra dell’oasi è aperta per l'occasione . È possibile raggiungere la prima risorgiva per scattare qualche foto. Anche qui l’acqua è poca.

Sulla riva domina un bella popolazione di Poligono pepe d’acqua ( Persicaria hidropiper ), abbastanza diffusa nell’oasi e nelle zone umide locali (foto dx) .

 

 

 

 

Verso la radura e lo stagnetto

Sul sentiero n°1 a destra una piantina, forse di pado , sembra morta.

Il ciavardello ha le bacche color ruggine.

Nella radura il terreno non è più allagato, ma sembra ancora umido. Le zanzare sono a nuvole.

La vegetazione palustre lungo il rigagnolo è esplosa e l’assicella che serve a oltrepassarlo è letteralmente scomparsa. Nella radura niente libellule. Il luogo è in ombra.

Un’altra lantana sembra morta.
 
Il sambuco è assalito da vite del canadà e da vite vera . Il piccolo fico recentemente tagliato è già ricresciuto. 

Allo stagnetto è stato fatta pulizia da robinie ed erbe.

 

 

 

 

dLungo il Nirone

e c

Sul sentiero 2 e poi anche altrove i ciliegi , che in agosto perdevano già le foglie per la siccità, si sono ripresi (foto sx).  

L’acqua di domenica scorsa non avrà fatto granché, ma non si nota più il seccume di agosto.

Il viburno in fondo a destra al sentiero 2 porta le bacche nuove ancora assieme a quelle rinsecchite dello scorso anno (foto dx).

Robinie alte sono coperte di vite del canadà che tra poco comincerà a rosseggiare (foto dx). 

 

 

 

 

gNel bosco vecchio

All’inizio del sentiero 3 , qui come altrove nell’oasi, le fitolacche hanno proliferato.

Un grande sambuco ha perso le foglie. Forse è morto.

Accedendo lì alla riva del Nirone l’acqua appare bassa ma limpida.

Una delle rare betulle dell’oasi resiste discretamente all’ombra di alberi che la sovrastano (foto dx).

Il castagno ha alcune foglie secche ma le galle non ci sono più.

 

 

 

 

fL'ansa e il prato umido


a

Uscendo dall’oasi sul sentiero n°4 un giovane  ciliegio è completamente spoglio (foto sx).

Una piccola buddleia resiste, con scarsi residui di fioritura.  

Un olmo suberoso sembra morto.

Dei fiori gialli ( ginestrelle ?) sono quasi secchi.

I piccoli e numerosi pioppi tremuli hanno diverse foglie secche, ma in sostanza hanno resistito, salvo uno che forse è morto.

I pini silvestri che a primavera erano praticamente senza le radici, rosicchiate dalle arvicole,  sembrano vegetare normalmente. Si direbbe che si sono ripresi (foto dx).

 

 

 

 

Oltre l'oasi: il secondario del Villoresi

a

Ben oltre l’oasi , lungo il secondario del Villoresi, betulle ben soleggiate crescono vigorose.

Alcune piccole frangole sono cresciute spontaneamente.

La vite del canadà qui ha già le bacche nere (foto sx).

 

 

 

 

L'Ex orto

orth

a

All’ ex orto uno strano rumore improvviso proviene dal Nirone. Sono pesci che, risalendo la corrente, superando dei tratti di acqua bassa sbattendo con forza sul fianco e saltellando di traverso.

Poche le libellule. Probabilmente un Orthetrum sp  (foto a sinistra).

Fiorisce un poco la miseria inselvatichita (foto a destra).

 

 

 

 

sIl ritorno

Al ritorno  sul  sentiero n°4 un Sympetrum striolatum si fa cogliere su una sanguinella (foto a sinistra).

Sul  sentiero n°7 si discute di un presunto pero corvino , che ha frutti a forma di mela: troppo vicino a una bella farnia?