Osservazioni
Arrivando dalla
via Caloggio
si nota il canale scolmatore secco (foto qui a destra). Forse la campagna non ha più bisogno di acqua. Presso il ponticello scorre ancora un po’ di acqua.
All’inizio dell’oasi, sulla sinistra della via, una grande
farnia
verde scuro svetta sul resto delle vegetazione (foto a destra).
A destra sulla riva del canale un gruppo di
ingrassaporci
(
Hipochoeris radicata
) è fiorito (foto qui a sinistra).
Più avanti noto per la prima volta, dietro il tronco di una
robinia
che la nasconde in parte, una bella pianta di pochi metri con foglie ovali, verdi e regolari da identificare.
Oggi è una giornata di lavoro e la
parte sinistra dell’oasi
è aperta per l'occasione . È possibile raggiungere la prima risorgiva per scattare qualche foto. Anche qui l’acqua è poca.
Sulla riva domina un bella popolazione di Poligono pepe d’acqua ( Persicaria hidropiper ), abbastanza diffusa nell’oasi e nelle zone umide locali (foto dx) .
 
 
 
Sul
sentiero n°1
a destra una piantina, forse di
pado
, sembra morta.
Il
ciavardello
ha le bacche color ruggine.
Nella radura il terreno non è più allagato, ma sembra ancora umido. Le zanzare sono a nuvole.
La vegetazione palustre lungo il rigagnolo è esplosa e l’assicella che serve a oltrepassarlo è letteralmente scomparsa. Nella radura niente libellule. Il luogo è in ombra.
Un’altra
lantana
sembra morta.
Il
sambuco
è assalito da
vite del canadà
e da
vite vera
. Il piccolo
fico
recentemente tagliato è già ricresciuto.
Allo stagnetto è stato fatta pulizia da
robinie
ed
erbe.
 
 
 
Sul sentiero n° 2 e poi anche altrove i ciliegi , che in agosto perdevano già le foglie per la siccità, si sono ripresi (foto sx).
L’acqua di domenica scorsa non avrà fatto granché, ma non si nota più il seccume di agosto.
Il
viburno
in fondo a destra al sentiero 2 porta le bacche nuove ancora assieme a quelle rinsecchite dello scorso anno (foto dx).
Robinie alte sono coperte di vite del canadà che tra poco comincerà a rosseggiare (foto dx).
 
 
 
All’inizio del
sentiero
n°
3
, qui come altrove nell’oasi, le
fitolacche
hanno proliferato.
Un grande
sambuco
ha perso le foglie. Forse è morto.
Accedendo lì alla riva del Nirone l’acqua appare bassa ma limpida.
Una delle rare
betulle
dell’oasi resiste discretamente all’ombra di alberi che la sovrastano (foto dx).
Il
castagno
ha alcune foglie secche ma le galle non ci sono più.
 
 
 
Uscendo dall’oasi sul
sentiero n°4
un giovane
ciliegio
è completamente spoglio (foto sx).
Una piccola
buddleia
resiste, con scarsi residui di fioritura.
Un
olmo suberoso
sembra morto.
Dei fiori gialli (
ginestrelle
?) sono quasi secchi.
I piccoli e numerosi
pioppi tremuli
hanno diverse foglie secche, ma in sostanza hanno resistito, salvo uno che forse è morto.
I
pini silvestri
che a primavera erano praticamente senza le radici, rosicchiate dalle arvicole, sembrano vegetare normalmente. Si direbbe che si sono ripresi (foto dx).
 
 
 
Ben
oltre l’oasi
, lungo il secondario del Villoresi,
betulle
ben soleggiate crescono vigorose.
Alcune piccole
frangole
sono cresciute spontaneamente.
La
vite del canadà
qui ha già le bacche nere (foto sx).
 
 
 
All’
ex orto
uno strano rumore improvviso proviene dal Nirone. Sono pesci che, risalendo la corrente, superando dei tratti di acqua bassa sbattendo con forza sul fianco e saltellando di traverso.
Poche le libellule. Probabilmente un
Orthetrum sp
(foto a sinistra).
Fiorisce un poco la
miseria
inselvatichita (foto a destra).
 
 
 
Al ritorno sul
sentiero n°4
un
Sympetrum striolatum
si fa cogliere su una sanguinella (foto a sinistra).
Sul
sentiero n°7
si discute di un presunto
pero corvino
, che ha frutti a forma di mela: troppo vicino a una bella farnia?