Osservazioni   x

| Osservazioni dell'anno 2012 |

20 giugno 2012 e g.g. seguenti

Cadono alberi. Per il caldo? 

x  
Il moncone del ramo spezzato ha un diametro di circa 30 cm.  

 

Cadono un grande ramo e due alberi

Nella notte fra martedi 19 e mercoledi 20 si è spezzato un grosso ramo di quercia , la più imponente del Caloggio.

Pochi giorni prima era caduto un ciliegio domestico , albero di taglia medio piccola.

Il 23 altra sorpresa. É caduto un salice sulla riva del Nirone. Questo è un albero di dimensioni medio grandi.

Fanno tre cadute nel giro di pochi giorni. La natura fa certo il suo corso, ma ci si chiede quale sia stata la causa.

 

 

Il ramo di farnia

Per quanto riguarda il ramo della quercia la cosa strana è che è avvenuto sicuramente in assenza di condizioni metereologiche avverse, ossia temporali o forti venti, ma sembra che abbia ceduto proprio il legno improvvisamente. Non vi è nemmeno presenza di un nido di picchio che potrebbe aver indebolito il ramo.

x
Il sentiero n°3 del bosco vecchio ostruito dal ramo

 

Le dimensioni del ramo spezzato sono imponenti, un diametro di 30 cm per una lunghezza di circa 15 metri  tanto che nella caduta è arrivato persino ad  ostruire il sentiero.

x
La testa del ramo a terra

 

x
Nel folto dei rami vi è un grosso nido (cornacchia o colombaccio?) . 

 

nido
Altra immagine del nido. Il no ido è all'esame degli esperti che sembrano orientati ad attribuirlo alla cornacchia.


 

I lavori

Domenica 24 giugno, durante la giornata di lavoro già in calendario, è stato liberato il sentiero, nel frattempo chiuso con nastro segnaletico rosso.
Il grosso ramo con una massa legnosa pari ad un albero adulto, è stato lasciato a terra nel bosco, considerata l'importanza del legno morto di quercia per molti insetti xilofagi.

 

Una spiegazione?

Martedì è stata la giornata più calda portata dal fenomeno meteorologico passato alle cronache con il nome di Scipione. Ci si chiede se una repentina disidratazione dei tessuti legnosi non abbia portato a tensioni tali da portare il ramo alla rottura.

Il legno del fusto non è omogeneo. Tralasciando le parti più esterne che hanno a che fare con la corteccia e con le cellule più vitali che provvedono all'accrescimento del legno (corteccia, libro, cambio o floema) e la più interna che è il midollo, possiamo distinguere nella zona centrale, la parte più vecchia, solitamente scura, detta durame , costituita da cellule morte, indurite, che svolgono una funzione strutturale. Una zona più periferica invece è costituita da cellule più giovani, vive e ricche di linfa ed è detta  alburno . La sua funzione principale è di trasportare l'acqua dalle radici alle foglie e di immagazzinare o restituire, a seconda della stagione, la linfa grezza sintetizzata nelle foglie.

Ipotizzando una variazione dell'umidità del legno, dovuta alla calura, che sarebbe avvenuta nell'alburno e non nel durame, è possibile ipotizzare delle tensioni interne, che aggiungendosi alle forze statiche dovute al peso dello stesso ramo disposto in posizione orizzontale (?) e probabilmente a qualche difetto, potrebbero aver portato alla rottura.     

Altre idee?

 

 

xIl ciliegio domestico. 

Pochi gironi prima era caduto un ciliegio domestico. In questo caso le cause sembrano più ovvie: un albero "malato" e gli effetti di un temporale estivo.

Qualche giorno prima che arrivasse il caldo di Scipione, c'era stato infatti un fortunale nella zona di Milano. Sicuramente è caduto in conseguenza di quello. 

Il ciliegio domestico era preesistente all'istituzione dell'oasi. Era nei vecchi orti, vicino al secondario del Villoresi. Venedo dal prato con la panchina, verso il ponticello d'ingresso dell'oasi, si trovava all'inizio del sentiero 7, quasi al confine con la cascina Caloggio. Nei pressi, sul lato opposto del sentiero c'era inizialmente il giardino delle farfalle, poi dismesso. 

Cadendo ha ostruito il sentiero, comunque sono stati prontamente rimossi i rami che impedivano il passaggio. 

Aveva il tronco cariato e già alla creazione dell'oasi si era pensato di abbatterlo, poi si era optato di mantenerlo. 

E' vissuto ancora 19 anni.

 

 

Cade anche un grosso salice

Lo abbiamo trovato a terra il 23 giugno. Anche in questo caso non c'è stata una causa evidente. Osservando la base del tronco sembra di vedere un marciume diffuso.  Ma questa è stata la condizione i partenza. Non si capisce perchè sia caduto proprio durante il periodo di caldo. Non si può nemmeno pensare alla siccità, perche le radici erano sicuramente in grado di attingere acqua dal vicino Nirone, mai rimasto asciutto. 

Il salice, prov babilmente un Salix alba , cadendo ha travolto diverse piante più piccole di pado e ha creato una ammasso di ramaglie  impenetrabile.

Si pensa di lasciare tutto così. Vedremo. Per fortuna la chioma non ha raggiunto il sentiero, che sarebbe quello lungo il Nirone (sentiero 2), poco oltre l'osservatorio.

 

x
Il salice caduto visto di fianco

 

x
La base del tronco del salce non era in buone condizioni come si evince dalla foto