GUIDA
ALLA VISITA DEL "CALOGGIO" - BOLLATE
Durata:
30'
Lasciare
l'auto nel parcheggio della piscina comunale. Si entra nell'oasi
passando sopra un ponticello a cento metri dall'ingresso della via
Caloggio. Questo canale, come gli altri nella zona, è stato costruito
dall'uomo e serve per portare acqua ai campi: l'acqua arriva tramite il
canale Villoresi che la raccoglie direttamente dal fiume Ticino e la
trasporta in tutti i territori agricoli a nord di Milano; sono molto
importanti per rane e tritoni che lungo le sponde, se provviste di
vegetazione possono deporre le uova oppure cacciare piccoli animaletti
lungo le rive.
I canali sono molto importanti anche
per la
vegetazione delle rive: tife, felci (tutte osservabili dal ponte!) e
alberi e arbusti come ontani, saliconi, pallon di maggio, sanguinella,
ecc. che noi stiamo ripiantando. Queste piante hanno bisogno di molta
acqua e se questa dovesse venire meno (asciutta permanente) la
citata flora verrebbe nel tempo sostituita da specie meno
esigenti.
Sono presenti anche i pesci che, come
l'acqua, arrivano
dal Ticino e numerosi insetti come gerridi che "camminano" sulla
superficie grazie al peso ridotto.
IL
RIMBOSCHIMENTO - 1
Rispetto ad un rinnovo naturale vi
sono molte più specie di piante arboree e arbustive; normalmente
infatti quando un terreno viene abbandonato, sono poche le piante che
riescono ad insediarsi.
In questo rimboschimento, per accelerare i tempi naturali, si è
provveduto a mettere a dimora anche piante degli stadi più avanzati ma,
come si può facilmente vedere, le più rustiche, come gli olmi, hanno
preso un notevole vantaggio nella crescita.
In questo ambiente ricchissimo di insetti e semi di erbe selvatiche
molti tipi di uccelli vengono a pasturare durante l'inverno e, a
primavera, grandi stormi di passeri, a cui si aggiungono cardellini,
verdoni e altri uccelli, vengono per cibarsi dei semi, mentre le
rondini arrivate ad aprile sfrecciano raso terra in cerca di insetti.
Molti sono gli uccelli insettivori che si fermano per riposare e
nutrirsi (magari di ritorno da un lungo viaggio di migrazione) e alcuni
si fermano anche per riprodursi. Codirossi, pigliamosche e averle
sfruttano i paletti tutori delle piante per posarsi, in attesa di
avvistare un insetto e piombargli addosso all'improvviso.
Appena sotto la superficie del terreno trovano riparo nei mesi
invernali
le raganelle che durante la bella stagione si recheranno allo stagno
per riprodursi.
Anche i fagiani e i conigli approfittano della vegetazione per
ripararsi e durante la notte ricci, donnole e altri mammiferi come
arvicole e topi frequentano quella ricca "sala da pranzo": arvicole e
topi scavano le loro tane alla base di cespugli, come il nocciolo che
si può osservare subito dopo l'ingresso dell'oasi.
Cercando tra gli arbusti e l'erba, si possono trovare nocciole ed altri
semi rosicchiati.
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L'ARGINE
DEL NIRONE - 2
Di fronte al rimboschimento nella zona sud, troviamo
l'ansa del torrente Nirone e il saliceto. L'ansa un tempo interrata, è
stata riaperta nel corso dei lavori di ripristino ambientale e ora
ospita il canneto a tife, alcuni arbusti tipici delle zone umide come
il salicone e la sanguinella e vari tipi di vegetazione acquatica.
Nello specchio d'acqua nuotano i pesci che vivono normalmente nel
Nirone: in particolare alborelle e cavedani che approfittano di questo
punto dove le acque sono lente e più calde per riprodursi; anche molti
altri pesci possono frequentarlo e questo fa sì che l'ansa, come tutto
il corso del Nirone in genere, sia un luogo di pesca per uccelli come
il martin pescatore . che frequenta l'area soprattutto in autunno e
primavera, e la nitticora, piccolo airone dalla abitudini notturne, che
fa la posta ai pesci nella acque basse. Altri uccelli come la ballerina
bianca o il pettirosso sono soliti zampettare in questa zona in cerca
degli insetti di cui si nutrono e che qui trovano in abbondanza.
Nell'acqua inoltre ritroviamo i gerridi, le larve delle libellule, gli
scorpioni d'acqua (si chiamano così ma non hanno nulla a che vedere con
gli scorpioni veri e non sono pericolosi) e i ditischi, piccoli
"dischetti ovali" in apparenza goffi che si trasformano all'occasione
in voraci predatori di insettini e girini. La pozza è anche luogo di
riproduzione per le rane verdi e qualche volta anche di rospi
smeraldini e tritoni, che però di solito preferiscono pozze più piccole
e non frequentate da pesci (che ne mangiano i girini). Le sponde del
torrente sono ricche di tane di arvicole.
IL
BOSCO - 3
Il bosco è un vecchio robineto che un tempo veniva
utilizzato per ricavarne legna: una volta abbandonato è andato incontro
ad un crescente degrado causato dallo squilibrio generale provocato
dall'uomo con le sue trasformazioni. Molte delle piante vecchie, storte
e malate sono state tagliate e al loro posto sono state piantate specie
tipiche delle nostre zone come quercie, carpini e frassini che
crescendo e andando a sostituire le esotiche robinie ricomporranno la
naturale varietà dei nostri vecchi boschi di pianura. All'interno del
bosco, nello strato più basso delle foglie, vivono una serie di
animaletti come le rane rosse, i rospi, una moltitudine di insetti e i
loro predatori come gli uccelli, i topi e i rettili, a loro volta
attivamente cacciati da rapaci notturni, faine, donnole e... gatti
domestici.
Nel bosco troviamo il merlo, in inverno il pettorisso e le cinciallegre
che con le loro cugine più piccole, le cicniallegre, vengono a cercare
le loro prede, insetti e invertebrati e, in mancanza di questi, bacche
di sambuco e di altri arbusti. Sono moltissimi gli uccelli che
approfittano di queste zone boscate per cercare, tra le cavità degli
alberi p tra le fornde dei rami, cibo e riparo dove allevare i propri
piccoli.
Dato che si tratta di un bosco giovane mancano cavità naturali dove
molte specie di uccelli di solito nidificano, come le cincie e i
pigliamosche. Per sopperire a ciò abbiamo sistemato su diversi alberi
delle cassette nido che serviranno agli uccelli a nidificare almeno
fino a quando le piante, invecchiate, offriranno dei rifugi naturali
(ma per questo occorrono dei tempi molto lunghi).
L'altezza delle cassette, il diametro del foro e la vicinanza o meno
con i margini boschivi sono selettivi nei confronti degli utilizzatori;
infatti, le cassette nei luoghi più ombrosi all'interno del bosco sonp
frequentate in maggioranza dalle cicne, mentre quelle poste ai margini
del bosco sono prese d'assalto dai passeri o a volte dai pigliamosche.
Anche i picchi rossi frequentano l'area e oltre a becchettare sulla
grande quercia morta e sulle altre piante in cerca di insetti e
soprattuto di larve nel tronco, sono soliti allargare il buco delle
cassette nido pe poterle utilizzare come luogo di nidificazione. Una
volta allargato il foro di ingresso, però, la cassetta diventa
inutilizzabile per gli uccelli più piccoli che si sentono troppo
scoperti.
Sulle punte degli alberi e soprattutto sulla grande quercia morta sono
soliti posarsi lo storno e il verzellino per cantare bene in vista re
reclamare così il possesso del territorio. Il verzellino è un piccolo
passeriforme, di un giallo intenso, parente stretto del canarino, che
si esibisce in lunghi e complicati assoli.
Nel bosco, tutte le piante morte sono fonte di vita per per molti
esseri viventi che traggono alimento proprio dalla degustazione del
legno (i funghi, gli insetti, ecc) | |
IL
GIARDINO
DELLE FARFALLE - 4
Il giardino è una specie di piccola oasi nell'oasi, dove
si spera di poter attirare un numero consistente di farfalle e altri
insetti, come i bombi, in modo da renderli più facilmente visibili. É
un concentrato di piante di solito molto apprezzate dagli insetti
perché ricche di nettare. Ovviamente non è pensabile di vedere sempre
un gran numero di farfalle contemporaneamente, ma scrutando
attentamente tra le foglie potreste scorgere le grandi e colorate
vanesse o i macaoni, oppure le piccole e azzurre icaro o alcune
affascinanti falene come la macroglossa, chiamata anche farfalla
colibrì per l'abitudine di volare ferma sul posto mentre sugge il
nettare dai fiori.
LA
ZONA DELLE ERBE ALTE SOTTO
L'ELETTRODOTTO - 5
In questa zona non è stato possibile rimboschire come
nel eresto dell'oasi perché la presenza dei fili dell'alta tensione lo
impedisce; così si è deciso di lasciare la zona a prato con sfalci
regolari di anno in anno che impediscano la naturale espansione del
bosco. Non si pensi però che questa zona sia più povera delle
precedenti, infatti l'ambiente delle "erbe alte". che prendono piede
nel corso degli anni, è molto ricco di vita, soprattutto nel caso di
vicinanza a zone boscate, come appunto al Caloggio.
STAGNO
PER ANFIBI - 6
É stato crato un piccolo stagno artificiale, a scopo
didattico, che col tempo è diventato un rifugio per gli anfibi anche in
periodi di siccità. Si raccomanda ai gitanti una particolare cautela
nella visita per non disturbare flora e fauna: la cosa migliore è
limitarsi ad ammirare lo stagno dal terrapieno, senza scendere sulle
rive.
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