Pyrus pyraster
(Pyrus communis)
Pero selvatico
NoteAl Caloggio ci sono diversi alberelli che riteniamo Peri selvatici, sia pure con qualche riserva, in quanto manifestano delle differenze fra loro. Il pero selvatico non sarebbe una specie distinta dal Pero comune ( Pyrus communis ), nome con cui spesso si intende il pero coltivato a scopo fruttifero. Utilizziamo quindi il nome P. pyraster per comodità, come del resto fanno altri, per indicare la forma selvatica o inselvatichita che sia. L'appartenenza alla specie Pyrus communis, con potrebbe spiegare un certo polimorfismo, considerando le infinite varietà di questa, trasformata in millenni di manipolazioni umane e le possibili interazioni con la forma selvatica. In ogni caso il P. selvatico, presenta alcune caratteristiche proprie. Sorvolando sulle questioni tassonomiche, ci sembra una pianta interessante per arricchire la biodiversità. Al Caloggio ci sono un paio di Peri selvatici a destra del sentiero 1, dietro al ciavardello (esemplari A1 e A2). Uno dovrebbe essere a destra del sentiero 2, poco visibile (esemplare B), tre a metà circa del sentiero 7 diversi fra loro (esemplare C1 e C2 verso il secondario e D sul lato verso il bosco nuovo) ed altri in numero imprecisato nella zona delle risorgive (esemplari E). Alla festa dell'albero del 212 ne sono stati piantati 6 provenienti dagli amici di Bosco in città di Milano. Sono stati piantati tutti temporaneamente vicino alla riva del Nirone in modo che non manchi l'acqua alle radici che erano pochine. Altrove morirebbero sicuramente. Lì speriamo che si salvino. Sono collocati: due a destra del sentiero 2, due nel bosco vecchio e altri due alla fina del sentiero 4 (vedi mappa in lavori del 18 novembre) (esemplari F) . Poichè le differenze fra i vari esemplari sono state notate recentemente, cercheremo di fare maggiore chiarezza prossimamente. |
Da osservare e documentare :
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Tassonomia e denominazioni
Classe: Dicotyledones Ordine: Rosales Famiglia: Rosaceae Genere: Pyrus Specie: Pyrus communis
Nomi alternativi : Italiano: Perastro ; Scientifico Pyrus communis
Note di tassonomia: secondo gli autori italiani più aggiornati il Pero selvatico corrisponderebbe alla stessa specie del Pero comune. Per alcuni si tratta di una sottospecie (es: Pyrus communis subsp. pyraster ) per altri di una varietà (es: Pyrus communis L. subsp. communis var. achras ). Su vari testi, forse non molto aggiornati, e a volte anche in Internet il Pero selvatico viene trattato come una specie a sé stante.
Per il Pignatti il genere si presenta in 4 (+2) specie. Semplificando:
- P. pyraster - Albero gracile, foglie seghettate e rami spinosi, frutti piccoli. Il P. achras una possibile varietà.
- P. communis - Albero robusto, foglie seghettate e rami non spinosi, frutti grandi, probabilmente un complesso di ibridi fra P. pyraster, nivalis e altre specie che non crescono in Italia
- P. amygdaliformis - Cespuglio, foglie a margine quasi intero, molto allungate e tormentose sotto, rami spinosi. Il P. pyrainus simile.
- P. nivalis - Alberello molto localizzato (prealpi bergamasche), foglie a margine quasi intero, allungate e tormentose da giovani, rami non spinosi
Etimologia : incerta
Descrizione
Portamento : Albero alto 6 - 15 (20) metri. a volte arbusto. Tronco spesso sinuoso e nodoso. Rami con terminazioni spinescenti. Chioma espansa.
Crescita e durata : sembra che la sua vita arrivi normalmente a poco più di mezzo secolo, anche se ci sono esemplari che di secoli ne hanno oltre un paio.
Corteccia : grigio-bruna con con l'età si divide in piccole placche rettangolari.
Gemme :
Foglie : decidue e ad inserimento alterno hanno forma da rotondeggiante ad ovale, con apice acuminato e margine seghettato. Leggermente pelose alla nascita. Il picciolo è piuttosto lungo.
Fiori : bianchi con le antere rosse.
Frutti : sembrano piccole meline dal sapore aspro. Per alcuni non sono eduli, per altri solo a piena maturazione.
Identificazione
Riconoscimento : considerando che il Pero selvatico potrebbe essere la pianta, o una delle piante da cui deriva il Pero coltivato , ma che difficilmente si distingue da un pero cresciuto dal seme di una delle infinite varietà coltivate e non innestato (detto franco ), i criteri per una sua distinzione elencati nella tabella seguente sono putramente orientativi e nemmeno condivisi. Sono tratti dal sito francese ....Caratteristiche | Pero selvatico | Pero coltivato | Melo selvatico |
rami | solitamente spinosi | solitamente non spinosi | |
forma della foglia | arrotondata ovale | ovale elittica | ovale a punta corta |
lunghezza | <5 (7) cm | >5 (7) cm | 3 - 6 cm |
larghezza | <=5 cm | > 5 cm | < 3(5,5) cm |
larghezza / lunghezza | ~ 1 | >>1 | |
pelosità | leggera inizialmente | spesso pelosa | glabra |
picciolo | grande | piccolo | |
colore dei petali | bianco o crema | bianco | rosa e bianco internamente |
antere | rosse | rosse | gialle |
stili | separati | separati | uniti alla base |
forma del frutto | arrotondato | pera | circa sferico |
lunghezza del frutto | < 3 (3,5) cm | > 3 cm | < 3,5 (4 cm) |
gusto del frutto | astringente | aspro e acidulo dolciastro | astringente |
colore del frutto | verde, da giallo a bruno, | variabile, | giallo, |
cellule | abbondanti | rare | assenti |
Specie simili : assomiglia ai peri domestici e al melo selvatico. Dal melo lo distingue il colore del fiore bianco, che nel melo ha sfumature rosa.
Distribuzione
Origine : le origini sembrano poco chiare. Per alcuni si tratta di una pianta di origine asiatica. In ogni caso è presente in Europa da millenni e qundi sarebbe una archeofita. Già coltivata dai greci se ne parla nell'Odissea. Alcuni non la considerano nelmmeno una pianta allloctona.
Habitat :
Presenza :
- in Lombardia : presente in tutta Italia a e anche in Lombardia
- nel Parco delle Groane : non risulta presente
- al Caloggio : pochi esmeplari di classificazione incerta.
Tipo corologico : diffusa nel centro e nel sud europa.
Utilizzi
Impieghi della pianta : xxx
Commestibilità :
Impieghi del legno : i legno del pero è rossiccio, a fibra compatta e molto stabile, particolarmente apprezzato un tempo per strumenti di precisione
Interesse medicinale :
Interesse ecologico :
Ciclo vegetativo stagionale
Normalmente foglie e fiori appaiono contemporaneamente.
Osservazioni al Caloggio
Ge1 | Ge2 | Fe1 | Fe2 | Ma1 | Ma2 | Ap1 | Ap2 | Ma1 | Ma2 | Gi1 | Gi2 | Lu1 | Lu2 | Ag1 | Ag2 | Se1 | Se2 | Ot1 | Ot2 | No1 | No2 | Di1 | Di2 | |
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Foglie | ||||||||||||||||||||||||
Fiori | ||||||||||||||||||||||||
Frutti | ||||||||||||||||||||||||
Riga vuota | ||||||||||||||||||||||||
Fiori * |
* Secondo indicazioni bibliografiche
Immagini
Poichè solo verso la fine del 2012 ci siamo resi conto delle differenze fra i diversi esemplari, ci ripromettiamo di approfondire le osservazioni e di cogliere le caratteristiche specifiche dei vari esemplari anche nella documentazione fotogafica.
Esemplari tipo A (sentiero 1)
Foglia (novembre 2011)
Rametto sporgente sul sentiero (novembre 2011)
Alberello con chioma in veste autunnale (novembre 2011)
Alberello con chioma in veste autunnale (novembre 2011)
Corteccia (novembre 2011)
Esemplari tipo C (sentiero 7 lato secondario)
Alberelli (luglio 2011)
Foglia (luglio 2011)
Tronco (luglio 2011)
Corteccia (luglio 2011)
Fronde con frutti. La pianta ha fruttificato per la prima volta (luglio 2011)
Frutti (luglio 2011)
Esemplare tipo E (zone risorgive)
Esemplare tipo E (zona risorgive)
Esemplari tipo F (piantati nel novembre 2012 presso sentiero 4 sulla riva del Nirone)
Alberello piantato il 18 novembre 2012 presso la riva del Nirone, nella speranza
che ricrescano le radici. In tal caso sarà trpiantato altrove. (dicembre 2012)
Dettaglio (dicembre 2012)