Quercus peduncolata (= Q. robur)
Farnia
NoteLa farnia è la specie che caratterizza maggiormante l'oasi sia perchè molto diffusa sia perchè due maestosi esemplari di questa specie (forse anteriori al 1940) sovrastano con la loro chioma lo skyline del bosco. A questi si aggiungono moltissimi altri piantati alla nascita dell'oasi (forse 1500 piantine nel 1993/94, successivamente diradate e ridotte comunque a varie centinaia) fra cui si confondono due della stessa altezza ma preesistenti all'oasi (del 1990 circa). Quasi tutte queste piante vegetano bene. Poche soffrono di oidio (verificare?), altre crescono lentamente (come sul sentiero 4 forse a causa dei terreni inadatti) ed altre ancora sono affette da galle. La maggior parte però cresce benissimo ed ha raggiunto dimensioni di tutto rispetto. La specie già da tempo si riproduce spontaneamente. Nell'estate 2012 alcune di circa 20 anni, sembrano aver sofferto per la siccità e il caldo perdendo parecchie foglie. Vedremo nel corso del 2013 se avranno riportato danni. Osservando i vari esemplari si notano facilmente alcune differenze, particolarmente nell'aspetto della foglia, nel periodo della fogliazione e della persistenza sulla pianta. Queste differenze non devono stupire. Il genere Quercus è soggetto a una certa variabilità. Senc za contare che farnie e roveri tendono ad ibridarsi, le querce mostrano caratteri intemedi fra una specie e l'altra. Questo porta ogni tanto alla messa in discussione della stessa classificazione. Linneo riuniva in un unica specie Quercu robur quelle che successivamente sono state divise in tre specie diverse: Quercus peduncolata (farnia), Quercus sessilifolia ( rovere) e Quercus petrae ( roverella) . La farnia viene indicata anche con il nome dato da Linneo. All'oasi sono presenti ltre alle farnie, qualche rovere e cerro. La farnia, albero tipico delle grandi foreste di pianura del centro europa, nord italia compreso, ama suoli umidi e fertili, la rovere si adatta a suoli pietrosi e asciutti, ma esige un clima piovoso specie in estate. Il cerro si adatta a situazioni collinari, più asciutte e con climi mediterranei (verificare). |
Da osservare e documentare :
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Tassonomia e denominazioni
Classe: Dicotyledones Ordine: Fagales Famiglia: Fagaceae Genere: Quercus Specie: Quercus robur
Nomi alternativi: Quercus robur è un sinonimo molto usato. Italiano: xxx.
Etimologia: Quercus deriverebbe da termini celtici che significano bell'albero, peduncolata dal latino indica il lungo picciolo da su cui nascono fiori e ghiande, robur deriva sempre dal latino e indica forza in riferimento sia all'albero che forse al legno..
Descrizione
Portamento : albero maestoso con ramificazioni possenti
Crescita e durata : la crescita è normalmente lenta, ma in condizioni favorevoli può essere più rapida. Vive molto a lungo, sicuramente fino al millennnio, ma ci sono in Europa esemplari che hanno superato abbondantemente questa soglia. Secono alcuni autori potrebbe vivere fino a 2000 anni.
Corteccia : liscia negli esemplari giovani, poi dai 20-30 anni fessurata. Le querce del gruppo F , che hanno un ventina d'anni hanno le a corteccia a già ben fessurata, mentere quella del
Gemme :
Foglie : lobata, raggiunge la massima larghezza a un terzo dall'apice. Il picciolo è lungo al massimo 0,5 cm
Fiori:
Frutti: la ghianda contrariamente alla foglia ha un lungo picciolo
Identificazione
Riconoscimento: dalla mancanza di picciolo nella foglia, mentre la ghianda pende da un lungo picciolo. Nel rovere succede il contrario.
Specie simili : La Rovere (Quercus petrae) con cui spesso la farni si ibrida è simile ma ha le foglie più larghe e regolari.
Distribuzione
Origine :
Habitat :
Presenza :
- in Lombardia :
- nel Parco delle Groane : molto diffusa in tutto il parco
- al Caloggio : molto diffusa
Esemplari notevoli al Caloggio
- Nel bosco vecchio svettano due grandi esemplari (A ad est diam.76,5 cm gen 13 e B ad ovest diam 70 cm) nati probabilmente nel 1930. Nell'estate 2012 dall'es. A è caduto un grande ramo per cause ignote.
- All'inizio del bosco vecchio sono presenti due esemplari che alla nascita dell'oasi erano molto piccole (data di nascita presunta 1990). L'es. C più a est, presso la sponda del Nirone, ha il tronco spezzato (circ 50.7 cm gen 13), l'esemplare D è adiacente al sentiero (circ. di 55,5 cm gen 13) . Entrambe queste piante hanno una crescita lenta.
- Lungo il sentiero 1 sono presentì molte farnie (Gruppo F) che crescono benissimo. Sul lato sinistro del sentiero ce ne sono 10 (diam. da 18 a 30 cm gen 12). Hanno l'età dell'oasi e pur avendo circa 20 anni nel 2013 hanno già tutte il tronco rugoso. Molte altre simili sono sparse per l'oasi e particolarmente nel bosco nuovo. Quelle del gruppo F si possono osservare facilmente, così come quelle, che qui non consideriamo, sul sentiero 2.
- Lungo il sentiero 7 a circa un terzo della distanza da ponticello una farnia (G) con circ. 101,07 nel gen 13 è forse quella cresciuta più rapidamente dopo la nascita dell'oasi. Questo esemplare ha il tronco meno rugoso di quelle del gruppo F. Fa parte di quelle piantate nel 1993 - 1994 nel bosco nuovo, chiamato ancora da alcuni "il rimboschimento". Lì furono piantate circa 2000 piante di cui la maggior parte erano farnie. Nel tempo queste sono state diradate, ma è probabile che le farinine esistenti lì siano parecchie centinaia. Al momento dell'impianto erano quasi tutte alte pochi decimetri. Per dare l'immagine del bosco che sarebbe cresciuto furono piantate alcune farnie decisamente più sviluppate (alte un paio di metri). Nel giro di pochi anni le più piccole, che attecchirono prontamente e in altissima percentuale, raggiunsero la dimensione delle più grandi.
- Verso la fine del prato umido, poco prima dell'inizio della siepe di biancospini, l'esemplare H è di recente impianto. Pur essendo relativamente giovane produce numerosi frutti. Non si sa se interpretare questo comportameno come segno di malessere. Nella stessa zona sono presenti alcune altre farnie, tutte piccole anche per scarso accrescimento.
- Da osservare un esemplare I nato spontaneamente e alto pochi metri (2013) sul sentiero 6 (a est della panchina) che emette le foglie già in aprile come le due più grandi (A e B). Ci si chiede se non sia nata da una ghianda prodotta da una di queste.
Tipo corologico:
Utilizzi
Impieghi della pianta : tipica pianta forestale di pianura, si trova anche isolata ed è utilizzata nai parchi. Per questo scopo si usano anche le sue varietà ornalmentali.
Commestibilità : la ghiande della farnia sono state utilizzate come nurimento per i suini
Impieghi del legno: il legno duro e resistente trova numerosi impieghi, dalle botti, ai mobili, alle costruzioni
Interesse medicinale :
Interesse ecologico: la farnia ospita una ricca varietà di insetti che a loro volta cosituiscono cibo per uccelli ed altri piccoli animali. Anche per questo si ritiene che la farnia abbia un valore ecologico molto elevato. Sulla farina, a differenza della quercia rossa che è alloctona, vivono numerose specie di coleotteri. La ghianda matura contiene molto tannino e costituisce cibo per lo scoiattolo grigio, mentre lo scoiattolo nostrano si ciba solo delle ghiande immature.
Ciclo vegetativo stagionale
La fogliazione e la fioritura dovrebbero avvenire in contemporanea dalla fine di aprile a maggio (verificare)Osservazioni al Caloggio
La fogliazione:
le farnie del
Caloggio emettono
le foglie nella seconda metà di aprile e a maggio (2013). Le
farnie più grandi (A e B) le emettono prima. Tutte le
altre, piantate dalla nascita dell'oasi, le emettono
con un
certo ritardo (fine aprile, maggio?). Sembra che solo l'esemplare
I le emetta già a metà aprile come le due grandi
(verificare).
Ci si chiede anche quale sia la provenienza delle altre fornie (forse
montana o nordica).
La persistenza delle foglie: le farnie del Caloggio perdono le foglie in periodi molto diversi. La maggior pare arriva alla primavera priva di foglie. Nel prato umido (sentiero 4) due farnie nell'aprile 2013 vicine e circa della stessa età si prsentano una completamente spoglia e con piccole gemme, l'altra ancora completamente rivestita di foglie secche. (ossevazioni da proseguire)
Ge1 | Ge2 | Fe1 | Fe2 | Ma1 | Ma2 | Ap1 | Ap2 | Ma1 | Ma2 | Gi1 | Gi2 | Lu1 | Lu2 | Ag1 | Ag2 | Se1 | Se2 | Ot1 | Ot2 | No1 | No2 | Di1 | Di2 | |
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Foglie | ||||||||||||||||||||||||
Fiori | ||||||||||||||||||||||||
Frutti | ||||||||||||||||||||||||
Riga vuota | ||||||||||||||||||||||||
Fiori * |
* Secondo le indicazioni di "Atlante della flora" di Luca Gariboldi edito dal Parco delle Groane
Immagini
La chioma ombrosa dell'esemplare A
Uno dei due esemplari più grandi (Esemplare A posto a Est del sentiero
3 nel bosco vecchio).
Foglie. (settembre 2010). Notare il picciolo molto ridotto e
le orecchiette formate dal
lembo fogliare in corrispondenza del picciolo.
Le foglie della farnia possono essere più o meno coriacee. Di
solito diventano tali a fine stagione
Foglia giovane (inizio maggio 2012)
Gruppo di foglie disposto a rosetta
Le foglie a volte persistono sulla pianta per buona parte dell'inverno
(gennaio 2011).
Questo comportamento è tuttavia molto variabile
Corteccia
Ramificazioni
Infiorescenza (maggio 2012)
Ghiande immature (giugno 2011)
Piccola farnia nel prato umido
La corteccia dell'esemplare H è ancora abbastanza liscia
L'esemplare H produce una considerevole quantità di ghiande
Esemplare H
Sulle farnie del prato umido è facile trovare queste galle
L'esemplare G è forse la farnia più sviluppata di quelle piantate
nell'oasi. Si trova a est del
sentiero 7 a 1/3 della distanza dal ponticello. La corteccia sembra più liscia rispetto ai coetanei del
sentiero 1 (Gruppo F). Notare che ad aprile avanzato non ha
ancora emesso le foglie (18 aprile 2013)
Links
x - 960.000 - xFlore italiane
- http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?f=95&t=1586 scheda completa
- http://www.actaplantarum.org/acta/galleria1.php?id=1295galleria
fotografica
- http://www.piante-e-arbusti.it/farnia.htm scheda sintetica
- http://luirig.altervista.org/flora/taxa/index1.php?scientific-name=quercus+roburxxx
- http://biodiversipedia.pbworks.com/w/page/30708644/Quercus%20robur%20-%20Farnia xxx
- http://www.funghiitaliani.it/index.php?showtopic=24690 (la scheda sembra scomparsa)
Flore locali
- http://flora.provincia.modena.it/naviga_flora/fagales/quercus-robur-subsp-robur.aspx xxx
- http://www.oasideiquadris.it/progetti/progetto-floro-faunistico/quercus-robur/xxx
Curiosità e varie
- http://www.iucnredlist.org/details/63532/0 xxx
- http://www.clamerinforma.it/SAIF/Quercus_robur.htm scheda culturale Regione Lombardia
Siti stranieri
Inglese (English Oak, Truffle Oak, Pedunculate Oak)- http://www.hort.uconn.edu/plants/q/querob/querob1.html xxx
- http://apps.rhs.org.uk/plantselector/plant?plantid=1587 xxx
- http://www.missouribotanicalgarden.org/gardens-gardening/your-garden/plant-finder/plant-details/kc/a905/quercus-robur.aspx xxx
- http://www.kew.org/plants-fungi/Quercus-robur.htm xxx
- http://www.pfaf.org/user/Plant.aspx?LatinName=Quercus+robur xxx
- http://edis.ifas.ufl.edu/st558 xxx
- http://www.british-trees.com/treeguide/oaks/nbnsys0000003845 xxx
- http://www.arkive.org/pedunculate-oak/quercus-robur/xxx
- http://dendro.cnre.vt.edu/dendrology/syllabus2/factsheet.cfm?ID=551xxx
- http://www-pub.naz.edu/~treewalk/north_tree_walk/quercus_robur/index.htm xxx
- http://www.luontoportti.com/suomi/en/puut/english-oak xxx
- http://www.site-en-bois.net/fr/dec/douze-004.phtml xxx
- http://www.crpf-limousin.com/france/fiche203-reconnaitre-chene-pedoncule.php?quest=409 xxx
- http://isaisons.free.fr/chene%20pedon.htm xxx
- http://www.foretpriveefrancaise.com/chene-predoncule-308447.html xxx
- http://www.crpf-poitou-charentes.fr/Chene-et-rechauffement-climatique.html xxx